Presso l’Oratorio “Ain Karem” di Casale di Carinola (CE) presentazione del romanzo storico
Calatafimi: la battaglia che fece l’Italia! Ma perché questa battaglia, in verità già è azzardato chiamarla così visto che in definitiva potrebbe esser definita poco più di una scaramuccia, se non si inserisse in quella storica Spedizione dei Mille che ha dato la decisiva spinta all’unità, perché dicevamo questo scontro ha assunto una tale importanza? Non certo per la durata, poco più di due ore complessive è stato il tempo del combattimento; non certo per i materiali requisiti agli sconfitti, un cannone e qualche fucile, o per i territori conquistati, un poggio, una collinetta, che poco aveva di strategico se non la possibilità per le truppe borboniche di tagliare la strada ai Garibaldini, e allora perché? A questa domanda, che ovviamente molti storici si sono già posti, cerca di dare una risposta anche il nostro autore ponendo l’accento sulla palese sottovalutazione da parte dei comandanti borbonici, e sul fatto che lungi dal muoversi all’unisono e come un corpo unico, l’esercito di Franceschiello si dimostrò la quintessenza della disorganizzazione e il massimo della disarticolazione dei vari reparti che andavano ognuno per proprio conto, fidando sul preponderante numero di effettivi, quasi il doppio, che faceva presagire una facile vittoria. A ciò si aggiunga la differenza di motivazioni, fatte di un mix di slancio e passioni, e un trascinatore come Garibaldi che nell’occasione vestì i panni del fine stratega, e il gioco (si fa per dire!) è fatto!
In definitiva un romanzo permeato dalla realtà (sembra quasi una contraddizione in termini vero?), perché narra di una romantica avventura, quella di Garibaldi, che ha il sapore del vero: anzi diciamo che è la storia a farla da padrone in queste pagine, pagine che possono sembrare poco scorrevoli da leggere, ma d’altronde non si tratta certo uno di quei romanzetti d’appendice usa e getta, ma che di sicuro arricchiscono il lettore dal punto di vista culturale e storico rimanendo accessibile quant’altri mai.
Novelio Santoro 04.08.2012